
Ciao a tuttə.
Lei è Bea, una delle pecore arrivate qui a ottobre dell’anno scorso. Qualche giorno fa, Bea ha iniziato a non stare bene e l’altro ieri le è stata diagnosticata la polmonite.
Noi ovviamente la stiamo curando (qui puoi vedere un breve video) e faremo tutto ciò che è possibile per farla stare bene. Qui, nei santuari, rispettiamo i diritti degli animali, diversamente da ciò che accade negli allevamenti. Uno di questi diritti è proprio il diritto alle cure.
Se Bea si trovasse in un allevamento probabilmente farebbe una brutta fine. Negli allevamenti, infatti, gli animali sono considerati beni produttivi. Se curare un animale costa più di quanto “vale” sul mercato, spesso non viene curato, ma viene ucciso o lasciato morire.
Non è sempre facile curare un animale diverso da cani e gatti, almeno qui in Sicilia.
I veterinari che non trattano gli animali cosiddetti d’affezione sono quelli che lavorano negli allevamenti, in cui hanno a che fare con animali molto diversi da quelli liberi di un santuario.
Innanzitutto, le condizioni di vita, l’ambiente di vita… sono totalmente differenti. La reazione ad una determinata cura di un animale in un santuario potrebbe essere molto diversa da quella dello stesso animale in un allevamento.
Poi c’è un altro punto fondamentale: l’età. In un allevamento, a parte le fattrici, che vivono fino a 3-4 anni, tutti gli altri vengono uccisi da cuccioli. E, come ci disse una volta un veterinario che chiamammo perché Fonzie (un maialino adulto) non stava bene, “e chi lo ha mai visto un maiale di 4 anni?!”. I veterinari non hanno idea di come curare animali adulti, semplicemente perché non li hanno mai visti.
Noi speriamo sempre che nessuno si ammali. Ma, per fortuna, c’è una veterinaria che ci sta aiutando con Bea, Susanna (susy_vet su instagram), che collabora con alcuni santuari al nord.