“Mani che curano, cuori che crescono” – Percorsi di volontariato con gli animali al Santuario per Animali Liberi L’Arca di Natalia odv, per ragazzi della casa famiglia.
Chi siamo e in cosa crediamo
Siamo un santuario antispecista che accoglie animali (ex) da reddito salvati da situazioni di sfruttamento, abbandono e maltrattamento. Il nostro obiettivo è garantire loro una vita libera e dignitosa, sensibilizzando la società sull’unicità e il valore di ogni essere senziente.
Ci troviamo a Trecastagni, in provincia di Catania, e ospitiamo circa 100 animali (maiali, bovini, capre, pecore, conigli, cani, galli, galline, un asinello, un tacchino e un gatto). Facciamo parte della Rete dei Santuari di animali liberi d’Italia, che conta 26 rifugi permanenti, localizzati prevalentemente da Roma in su.
Un santuario è un luogo protetto in cui gli animali vivono liberi fino alla fine naturale della loro vita, senza costrizioni e doveri nei nostri confronti. Un santuario accoglie animali che normalmente appartengono alla filiera alimentare, salvati da situazioni di sfruttamento e maltrattamento di varia natura.

“The idea that some lives matter less is the root of all that is wrong with the world” – L’idea che alcune vite valgano meno di altre è la radice di tutto ciò che è sbagliato nel mondo – (P. Farmer).
Noi crediamo fortemente in questo e crediamo che ciò valga non solo per gli esseri umani, perché siamo tutti connessi, esseri umani, animali e ambiente.
Siamo tutti una cosa sola.
Destinatari
Ragazze e ragazzi tra i 8 e i 18 anni, ospiti di casa famiglia a seguito di provvedimenti di allontanamento dal nucleo familiare per situazioni di grave disagio o trascuratezza.
Contesto e motivazione
Molti minori accolti nelle case famiglia hanno vissuto esperienze traumatiche: trascuratezza affettiva, maltrattamenti, abusi, violenze assistite. Queste esperienze possono compromettere la fiducia in sé e negli altri, la regolazione emotiva, la capacità relazionale e lo sviluppo armonico della personalità.
Il volontariato presso un santuario per animali liberi (mucche, maiali, galline, capre, pecore, conigli, asini, tacchini, ecc.) si configura come un contesto altamente educativo, terapeutico e trasformativo, capace di offrire ai minori un’esperienza di relazione non giudicante, basata sulla cura reciproca e sulla responsabilità.
Finalità
Promuovere la crescita emotiva, relazionale e sociale dei ragazzi attraverso l’incontro con animali salvati da situazioni di sfruttamento, in un contesto protetto, naturale e autentico, dove possono riscoprire il valore della cura, dell’empatia e del rispetto.
Obiettivi Specifici
1. Rafforzare l’autostima attraverso attività concrete di accudimento e volontariato.
2. Stimolare la capacità empatica nei confronti di esseri vulnerabili e non giudicanti.
3. Favorire la regolazione emotiva e la gestione della rabbia, grazie al contatto con la calma e la ritualità del mondo animale.
4. Promuovere la responsabilità e il senso di utilità tramite compiti chiari e quotidiani.
5. Sviluppare relazioni sane con figure adulte e tra pari in un ambiente non istituzionale.
6. Contrastare la marginalizzazione offrendo un’esperienza positiva e inclusiva.
Metodologia
Il progetto si basa su un approccio esperienziale e relazionale.
L’attività con gli animali non è imposta né finalizzata a prestazioni, ma orientata al contatto autentico, alla cura e alla presenza.
Le attività saranno condotte da educatori professionali in collaborazione con i referenti del santuario.
Attività previste
1.Accoglienza e conoscenza del santuario
- Visita guidata
- Presentazione degli animali e delle loro storie
- Regole di comportamento e sicurezza
2.Volontariato attivo (con supervisione):
- Pulizia dei ricoveri
- Preparazione e distribuzione del cibo
- Cura dell’ambiente (orto, recinti, percorsi)
- Attività di osservazione e interazione non invasiva con gli animali
3.Laboratori espressivi post-esperienza
- Diario emotivo illustrato
- Fotografia e scrittura creativa
- Discussione in piccolo gruppo
4.Eventuali attività speciali
- Giornate aperte con le famiglie affidatarie o operatori
- Realizzazione di cartelloni o video per raccontare l’esperienza
Tempi
Il progetto prevede una durata di 6-8 mesi, con 1 incontro al mese di 3-4 ore (modulabile in base alla distanza e all’organizzazione). Possibile prosecuzione su base annuale.
Conclusione
L’incontro con animali salvati, spesso essi stessi vittime di violenza e sfruttamento, offre un’opportunità unica: quella di guarire attraverso la cura dell’altro.
I ragazzi riconoscono negli animali una vulnerabilità simile alla propria e, da questo contatto, possono nascere sentimenti profondi di identificazione, compassione e crescita personale.
Il volontariato diventa così un atto di restituzione, in cui il ragazzo non è solo accolto, ma diventa soggetto attivo di cambiamento.
Donazione suggerita
La partecipazione avviene tramite una donazione libera, che copre i costi delle giornate e sostiene il progetto del santuario. La quota viene modulata in base a:
- Servizi aggiuntivi richiesti (es. pranzo, merenda)
- Numero partecipanti

Regole da seguire all’interno del santuario
- Come misura di biosicurezza per la prevenzione della PSA (peste suina africana, malattia non trasmissibile all’uomo ma letale per i suini), prima di entrare al rifugio, disinfettiamo le scarpe e forniamo dei calzari da indossare obbligatoriamente;
- Indossare vestiti puliti e scarpe pulite e comode (scarponcini, stivali di gomma, scarpe da trekking o da ginnastica, evitare sandali, ballerine e scarpe con tacco). Chi frequenta abitualmente boschi, altri rifugi o fattorie didattiche, o chi ha avuto contatti con maiali o cinghiali, dovrà farcelo sapere per valutare eventuali misure di sicurezza ulteriori specifiche per la PSA (peste suina africana) e in ogni caso, non dovrà utilizzare scarpe e vestiti che ha usato in quelle occasioni;
- Per ragioni di sicurezza (degli animali e dei visitatori), al rifugio NON si può introdurre cibo (nemmeno nello zaino, gli animali lo fiutano), non si può mangiare ed è assolutamente vietato dar da mangiare agli animali;
- Non è consentito portare al rifugio animali domestici;
- Automobili e altri mezzi di trasporto vanno lasciate sulla strada principale, prima di entrare nella stradina privata (il percorso da fare a piedi è 5/7 minuti di una strada sterrata in lieve pendenza).
Note
- La conformazione del terreno del santuario rende purtroppo difficoltoso l’accesso alle sedie a rotelle (sprofondano), a meno che non siano dotate di ruote speciali (es per trekking).
- Non siamo ancora attrezzati con un bagno per disabili.
Contatti
Silvia Clementi – cell. 3395017090, e-mail larcadinatalia@gmail.com
Francesca Di Gregorio – cell. 3357433625, e-mail francesca@larcadinatalia.org