La nostra storia

Perché questo nome?

 

E bene, intanto mi presento. 

Mi chiamo Silvia Clementi e da quando ero piccina ho sempre avuto “un debole” per la natura e gli animali. Come per molte persone però, ci ho messo un bel po’ di tempo per trovare la mia strada ma soprattutto la forza per realizzare questo sogno.

“L’ARCA DI NATALIA” è il frutto di un percorso personale iniziato quando Natalia è entrata nella mia vita.  Io avevo 23 anni e lei solo 2 mesi. Ben presto questa cagnolona ha stravolto tutte le mie abitudini, riempiendo i miei vuoti e colorando le mie giornate.  Pian piano mi sono resa conto che sotto quella palla di pelo  c’era un mondo…un mondo di emozioni, paure  e tanto altro. Da lì il salto è stato breve. Un cane, un maiale…una mucca. Non vedevo più alcuna differenza.  E’ stato allora che ho cominciato a sognare di aprire un rifugio per aiutare gli animali meno fortunati, discriminati e indifesi. 

Natalia mi ha aperto gli occhi aiutandomi a vedere l’anima che c’è dentro ogni creatura vivente.

Un angolo di Paradiso

 

Il Rifugio non è solo una casa sicura per i nostri amici animali, nè semplicemente un’oasi felice per i pochi che hanno avuto la fortuna di essere accolti. Alcuni visitatori lo hanno definito un angolo di Paradiso. Per noi è un luogo magico, dove si respira aria di sacralità. 

Gli animali sono i padroni di casa, gli esseri umani sono gli ospiti. 

Questi animali sono dei sopravvissuti e meritano rispetto. Sono qui per ricordarci dei loro fratelli che muoiono ogni giorno nei mattatoi, tremanti di paura, cercando conforto nei compagni impauriti, piangendo e urlando senza essere ascoltati, col terrore negli occhi e l’odore di sangue nelle narici, aspettando il loro turno . Sono qui per ricordarci che le nostre abitudini di vita possono fare la differenza per loro. Sono qui per ricordarci che loro non sono sulla Terra per noi, ma sono qui con noi. Sono qui per affermare a gran voce il loro diritto alla VITA. 

Basta solo ascoltare… guardarli negli occhi e aprire il cuore. 

E’ in quel momento che avviene la connessione! E se succede…quello è il più grande miracolo che rende sacro questo luogo.  

Il progetto

 

Il nostro obiettivo primario è strappare più vite possibili alla morte e allo sfruttamento restituendo loro la libertà e la dignità a cui hanno diritto.

 

Gli abitanti del rifugio, a parte mangiare, dormire, pascolare e farsi coccolare, hanno un solo compito: rappresentare i fratelli conspecifici meno fortunati, mostrandosi al pubblico nel proprio habitat in condizioni di libertà e benessere psico-fisico. Questo permette di far conoscere ai visitatori l’anima che si nasconde dentro ogni singolo animale che molto spesso viene ignorata.

Ovviamente qualsiasi interazione tra animali e visitatori si svolge nel totale rispetto della volontà dell’animale senza alcuna coercizione o imposizione da parte nostra.

L’obiettivo secondario, ma non di minore importanza, è quello di divulgare uno stile di vita basato sulla non violenza, la non discriminazione, l’antispecismo e l’amore universale, rivolgendoci in particolare a scolaresche, famiglie, comunità e bambini con disabilità.